L'Osteopatia è una realtà riconosciuta in nazioni importanti tra cui Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Belgio. In Italia si sta diffondendo da molti anni ed attende una regolamentazione. A Rieti è una metodica del tutto nuova, per questo il mio impegno è orientato alla sua diffusione, per farne conoscere ed apprezzare i principi e le potenzialità terapeutiche.
Il trattamento è centrato sui problemi strutturali presenti, non sul dolore che ne è solo l'espressione. Rimuovendo gli ostacoli l'Osteopata è in grado di curare una grande varietà di disturbi e di traumi. La filosofia Osteopatica si basa sul corpo come unità di parti che si influenzano le une con le altre, perciò una disfunzione in un'area può propagarsi in un'altra. Per esempio, può capitare, che un dolore dovuto ad un problema discale cervicale si risolva in maniera stabile agendo su una caviglia; dolore alle spalle che si risolve mobilizzando l'apparato digerente, le fasce e i muscoli ivi contenuti; fastidi alla schiena che si attenuano riequilibrando l'articolazione temporo-mandibolare. Questo approccio è possibile solo se si ha una buona visione dell'insieme e dei collegamenti tra le diverse parti del corpo.
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Esistono strutture di tessuto connettivo, le fasce, che delimitano le cavità del corpo. Si trovano attorno a tutti i muscoli, organi, ossa, vasi sanguigni e nervi, e sono tutte in collegamento tra loro. Esistono relazioni nervose e muscolari importanti tra apparato digerente, sistema masticatorio, colonna vertebrale, appoggio plantare, sistema visivo, sistema vestibolare ecc. Questo determina che rigidità e tensioni muscolari possano propagarsi ovunque e che il disequilibrio di uno di questi sistemi possa alterarne altri, creando sintomatologie diverse e distanti tra loro, ma che hanno un'origine comune. E' necessario quindi valutare sempre l'insieme per determinare quale sia il primo responsabile del sintomo. L'esperienza insegna che spesso la causa non è dove si manifesta il dolore.
La figura dell'Osteopata opera in sinergia e in collaborazione con le altre figure sanitarie, mediche e non. Sommariamente le differenze con le figure a lei più "affini" sono:
Il Fisioterapista si occupa di riabilitazione, cioè del recupero delle funzioni motorie perse in seguito ad eventi patologici a varia eziologia. Per quanto riguarda i disturbi muscolo-scheletrici, interviene nel distretto corporeo dove si manifesta il dolore utilizzando terapie fisiche, massoterapiche e manuali al fine di alleviare la sintomatologia locale. La frequenza delle sedute di terapia è giornaliera o al massimo settimanale, ed articolate in cicli di circa 10 sedute.
L'Osteopata ha un approccio totalmente diverso poiché pone in relazione tra loro le varie parti del corpo, operando così con una visione globale del paziente. E' alla ricerca della causa che determina la sintomatologia, non focalizzando l'attenzione solo sul dolore. Compie una sua valutazione e un trattamento individuale per ogni paziente, in funzione di tutti i dati raccolti nell'anamnesi e nei test effettuati. A tal fine agisce sulle strutture che presentano una limitazione della micromobilità (disfunzioni osteopatiche) a seguito di un intervento traumatico o non, con l'obiettivo di ristabilire l'equilibrio generale e donare un confort migliore. Si avvale di sole tecniche manuali (articolari, viscerali, fasciali e cranio-sacrali) con risultati spesso più rapidi, e con una frequenza di trattamenti più dilazionati nel tempo.
La chiropratica si avvale dell’uso specifico delle manipolazioni, privilegiando la colonna vertebrale, mentre l'Osteopatia moderna ha ampliato le sue visioni e conoscenze, integrando alle tecniche manipolative vertebrali ed articolari, quelle sul riequilibrio viscerale, sul cranio e sul ritmo cranio-sacrale. Da ciò deriva una differenza nel tempo di trattamento e nel numero di sedute effettuate.
L'Osteopatia è nata negli Stati Uniti nel secolo scorso sotto l'impulso di Andrew Taylor Still. L’Osteopata abilitato risponde alla qualifica D.O. (Dottore in Osteopatia) e deve possedere ottime conoscenze anatomiche, biomeccaniche e neurofisiologiche. La sua formazione prevede un periodo di studi che, dopo la laurea in Medicina, Fisioterapia o Scienze Motorie, si completa con 6 anni di formazione specifica presso scuole private riconosciute dal R.O.I. (Registro Osteopati Italiano). Attualmente, l'osteopatia è riconosciuta ufficialmente negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Nuova Zelanda, in Israele, in Gran Bretagna, in Belgio, in Svizzera ed in Francia. Praticata in numerosi paesi europei, è in via di regolamentazione in Italia. La mancanza di norme che ne regolino l’esercizio comporta che la stessa figura professionale dell’Osteopata non sia tutelata dalla legge, consentendo a chiunque di praticarla, a danno degli Osteopati regolarmente diplomati, ma soprattutto dei pazienti. Come avviene in molti campi sanitari, c’è il rischio di incappare in figure che magari hanno partecipato solo a qualche corso, e non hanno i requisiti per poter garantire trattamenti che rispecchino la formazione e la filosofia osteopatica.
Svolgimento di una seduta tipo:
E' consigliabile, quando siano già stati fatti dal paziente, portare con sé al primo incontro raggi X, ecografia, TAC, Risonanza Magnetica, e altri esami specifici effettuati, per ricercare eventuali controindicazioni al trattamento osteopatico e per poter impostare il trattamento più idoneo.
Dopo il trattamento Osteopatico è possibile avvertire una sensazione di dolore diffuso dovuto al cambiamento dell'equilibrio generale, sensazioni che andranno a dissolversi nei primi giorni. L'effetto del trattamento può essere immediato o necessitare di qualche giorno, a seconda del motivo di consulto e della storia clinica del paziente. Spesso è utile attendere due o tre settimane per dar modo all'organismo di inglobare le nuove informazioni e adattarsi alla nuova condizione funzionale.
Il termine Osteopatia deriva del greco "Osteon-osso e Pathos-sofferenza"; indicando che la salute dipende dallo stato di efficienza dell'apparato locomotore. Osteopata, in lingua inglese (Osteopath), indica colui che agisce terapeuticamente sul corpo umano attraverso "il sentiero" delle ossa.
L'Osteopatia agisce per donare un giusto equilibrio al corpo, al fine di ritrovare o, in questo caso mantenere, lo stato di salute. I trattamenti possono essere effettuati anche in assenza di una sintomatologia eclatante, anzi sono efficaci per evitare che si instauri una forma di cronicizzazione o di degenerazione tessutale che renderà più difficili i successivi interventi terapeutici.
Conservare la salute è una cosa che si può fare meglio e con più certezza che non ripristinarla una volta che sia andata perduta
Il sistema cranio-sacrale prende il nome dal cranio e dal sacro, che insieme alle vertebre circondano il sistema nervoso centrale, costituito dal cervello e dal midollo spinale. Sono ricoperti da membrane protettive ed ospitano il liquido cerebrospinale (liquor), che viene prodotto e riassorbito all'interno del cranio, generando un proprio ritmo diverso da quello respiratorio e cardiaco. Questo movimento si percepisce in tutto il corpo e lo si ascolta bene ponendo le mani sul sacro e sul cranio. L'Osteopata agisce su questo sistema che rappresenta la vitalità dell'individuo, infatti viene anche definito "Respirazione Primaria", regolandone frequenza ed ampiezza. Dalla sua buona dinamica dipende la nostra capacità di reagire correttamente alle perturbazioni provenienti dall'ambiente esterno e da quello interno.
Il concetto cranio-sacrale deve essere inserito in una visione che coinvolga tutti i sistemi, e quindi in una valutazione e in un trattamento globale del paziente, su cui si basa tutta la filosofia osteopatica. Ha poco senso, a mio avviso, scindere questo approccio da tutte quelle parti che costituiscono una visita osteopatica.